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Pagina di Benvenuto |
Gite Cene Mostre |
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Sala Espositiva G.
Alberione MODENA |
Orari: Venerdì e
Sabato 9 - 23; Domenica 9 - 21 |
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FAILING HUMANS |
di Gabriella Ascari |
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ROBOT SANBOT ELF |
di Lucia Castelli |
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MENS SANA IN
CORPORE SANO |
di Giuseppe
de Filippo |
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BIG DATA, MONDO
MAGICO, MONDO INQUIETANTE |
di Franca Federzoni |
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I DATI CHE VORREI
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di Rossella Miglio |
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LE MACCHINE CI
OSSERVANO |
di Gianni Rossi |
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PANOPTICON |
Le
macchine ci servono, le macchine ci osservano |
Mostra Fotografica
di Gabriella Ascari, Lucia Castelli, Giuseppe De Filippo, Franca
Federzoni, Rossella Miglio, Gianni Rossi |
Curatore: Gianni Rossi |
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PANOPTICON è
un carcere ideale progettato nel 1791 dal filosofo e giurista Jeremy
Bentham. La struttura del Panopticon è composta da una torre centrale,
all'interno della quale staziona l'osservatore, circondata da una
costruzione circolare, dove sono disposte le celle dei prigionieri,
illuminate dall'esterno e separate da spessi muri.
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Questo permette a
un'unica guardia di osservare (OPTICON) tutti (PAN) i carcerati, senza
permettere a questi di capire se siano in quel momento controllati o no.
I carcerati, sapendo di essere costantemente osservati, dovrebbero
assumere comportamenti disciplinati e mantenere l'ordine in modo quasi
automatico. |
I prigionieri non
hanno modo di osservare o comunicare, poiché sono separati dai compagni
di cella attraverso muri spessi. La forma carceraria del PANOPTICON
prevedeva che ad ogni singolo detenuto fosse assegnato un lavoro, e così
si avviava il processo di passaggio tra una formula carceraria
contenutiva ad una formula produttiva. |
In seguito a
diversi problemi con le prigioni di Londra, il governo inglese finanziò
la costruzione di una prigione a Millbank, ispirata al PANOPTICON.
Nonostante le aspettative fossero alte, all’interno della prigione di
Millbank i detenuti svilupparono malattie mentali e casi di schizofrenia
a causa del costante controllo a cui erano sottoposti. |
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LE FOTO |
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I sistemi tecnologici sono in grado di creare
scansioni in ogni settore, rielaborando i
dati raccolti in modo istantaneo, individuando le necessità e indirizzando la
ricerca.
Questi procedimenti riescono a generare acquisizioni scientifiche
straordinarie. Le applicazioni che ne derivano riguardano la salute,
l’ambiente, il lavoro, i mercati, l’economia.
Esiste una
scansione più invasiva e complessa che si rivolge direttamente
all’uomo,
attraverso codifiche che coinvolgono aspetti fisionomici,
espressivi, di comportamento
e che trasferiscono i dati in una interpretazione ideologica,
culturale ed emotiva.
L’intelligenza artificiale penetra così la sfera individuale e
affettiva per ricavarne informazioni logistiche o di mercato,
fino a trasformarsi in strumento di giudizio e di
discriminazione politica e morale.
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